Stile Coloniale Americano e Britannico

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Lo stile coloniale

Dopo averti illustrato le caratteristiche dello stile Country chic – Inglese, in questo nuovo articolo voglio parlarti di uno stile che per i suoi tratti e la sua evoluzione viene considerato quasi una sua variante: lo stile Coloniale.

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i natali

Come potrai facilmente intuire dal suo nome, questo stile è il frutto di una mescolanza creatasi dall’incontro tra le culture europee e quelle dei Paesi colonizzati. 

Storicamente questo melting pot ha avuto origine tra il Seicento e il Settecento, periodo in cui le grandi potenze europee si sono affacciate sui vari continenti imprimendo la propria cultura e fondendola con quella delle popolazioni locali.

In base alla nazionalità di origine dei coloni si sono, così, sviluppati vari stili caratterizzati da propri e originali tratti tutti impreziositi da vari dettagli esotici del posto. Possiamo quindi parlare di stile Coloniale Americano, Coloniale Britannico, Coloniale Francese, Coloniale Spagnolo e, seppur in misura minore, di Coloniale Olandese. 

Stile Coloniale Americano

Come per ogni altro stile anche lo stile Coloniale Americano ha subito delle mutazioni e, in questo caso, il cambiamento ha portato a una semplificazione dovuta, in parte, sia allo stile di vita che al materiale disponibile sul luogo. Una semplificazione che si è radicata sino a diventare tradizione, ben lontana dall’opulenza e dalla ricchezza tipiche degli stili coloniali da cui ha preso origine (Britannico, Francese, Spagnolo e Olandese).

le origini

Lo stile Coloniale Americano, ormai vera e propria icona estetica di quello che nell’immaginario collettivo è il paesaggio americano, inizia a concretizzarsi intorno alla seconda metà del settecento quando i primi coloni britannici iniziarono a costruire secondo i canoni estetici e architettonici del proprio paese d’origine adattandosi alla disponibilità del materiale trovato sul posto.

Una consuetudine che venne quasi del tutto abbandonata circa un secolo dopo in concomitanza della raggiunta indipendenza. Si sa “i corsi e ricorsi storici” cosa sono in grado di generare, e anche l’America non si è potuta sottrarre all’inevitabile: in occasione del centenario dell’indipendenza, un’ondata di sentimentalismo e nostalgia (siamo verso la fine della seconda metà del XIX secolo) condusse gli architetti verso quello che più tardi fu battezzato come Revival Coloniale (uno stile Coloniale più fresco e adatto ai tempi) realizzando edifici in questo rinnovato stile sino al 1945. 

Lo stile Revival Coloniale si è poi evoluto ulteriormente nel Neocoloniale (in voga per una decina d’anni) e poi ancora in una rinnovata dimensione (diffusa sino a oggi) che le è valso ultimamente il titolo poco “edificante” di McMansion. Mai davvero passato di moda lo stile Coloniale Americano viene ancora oggi utilizzato per costruire edifici e abitazioni ma classificati di sovente come New Traditional e caratterizzati da un canone estetico molto più morigerato ed equilibrato.

il profilo

Le caratteristiche costruttive dello stile Coloniale Americano si possono riassumere in: 

  • struttura in legno con sviluppo a pianta rettangolare;
  • uno o due camini (spesso ne veniva posizionato uno in centro sia per motivi strutturali che estetico-funzionali);
  • scala (possibilmente centrale e a volte scenografica);
  • finestre dal disegno semplice con persiane decorative;
  • ingresso centrato rispetto alla facciata dell’edificio;
  • scandole in legno per il rivestimento dei prospetti esterni.

Il tutto governato da uno schema pulito e simmetrico (per fare un esempio ti posso citare i classici edifici dei film western). 

Mi sembra doveroso farti un elenco delle caratteristiche dello stile Revival Coloniale (quello ancora oggi utilizzato) che a differenza del più tradizionale Coloniale Americano è costituito da:

  • utilizzo (soprattutto in esterno) del mattone pieno;
  • grande ingresso porticato (con frequente uso di colonne);
  • facciate decorate (con disegni fantasiosi su modanature, persiane e frontoni);
  • caminetti decorati con festoni;
  • utilizzo di grandi finestre spesso binate.

I colori più utilizzati sono il rosso, il grigio, il giallo, il bianco, il marrone, ampio utilizzo di tessuti di varia tipologia e trame con una costante presenza del legno.

Stile Coloniale Britannico

Come ogni storia fatta di conquiste anche quella dell’impero britannico che ebbe il suo apice dal XVI al XVII secolo è stata segnata da brama di potere che spinse la Gran Bretagna a soggiogare e schiavizzare i popoli colonizzati (tristemente famosi sono i campi di concentramento kenioti o la carestia indiana) con il fine ultimo di dominare commerci e mercati con l’acquisizione di nuove materie prime. 

E’ facile dedurre come, in base ai luoghi dove approdava, il colonialismo britannico abbia dato origine a diverse sfaccettature dello stile Coloniale Britannico: Africa, Asia, Caraibi, Australia e America. 

le origini

Inizialmente quindi, quando la spinta colonialista era fortissima, l’architettura e l’arredamento erano per lo più forgiate dal design vittoriano, pur con moderate incursioni stilistiche locali. Col tempo le culture autoctone si sono fatte sempre più presenti sino a caratterizzare in modo inequivocabile questo stile.

Posso dirti che grazie all’influenza delle culture locali questo stile è riuscito a diventare più leggero, eclettico e in definitiva meno soffocante. 

L’arredamento si è fatto testimone di questo nuovo sodalizio: si è assistito all’incontro tra colori tenui e tessuti leggeri col mogano e il teak, mentre facevano capolino l’uso di piante, come felci e palme, a sottolineare un forte legame con la natura. Un continuo contrasto di colori chiari e scuri e un altrettanto continuo rimando “all’oasi in un ambiente tropicale”. Altri tratti distintivi tipici sono l’utilizzo di:

  • oggetti collezionati duranti i viaggi;
  • tessuti dall’uso originale di trame e colori;
  • stampe (bellissime quelle a tema botanico);
  • mobili in rattan o bambù.

In chiave contemporanea ti posso dire che l’approccio dello stile coloniale non è lontano (almeno concettualmente) con la voglia di circondarsi di ricordi e cimeli dei nostri viaggi e offre l’opportunità di esporre i tuoi pezzi d’arredo preferiti e vintage.

Con l’aiuto di un professionista e dopo un’attenta analisi di materiali, forme, oggetti, colori, bisogni e necessità potrai realizzare un allestimento degno di nota in perfetto stile Coloniale.

to be continued…

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